Il Centro Cardiotoracico di Monaco tratta i pazienti affetti da valvulopatie cardiache e offre loro tutte le attuali opzioni di trattamento medico, cardiologico interventistico e chirurgico, dopo averle discusse e decise dallo staff medico-chirurgico in base a ciò che è più adatto a ciascun paziente in un determinato momento.
Il trattamento può variare dalla riparazione alla sostituzione della valvola per via chirurgica o percutanea. Il Centro esegue tutte queste tecniche grazie alle sue sale ibride ad alta tecnologia e al suo sistema di imaging, unico in Europa.
La malattia cardiaca valvolare fa riferimento a tutte le malattie che colpiscono le valvole cardiache. Le valvole cardiache sono strutture mobili che separano le quattro camere del cuore e il cui ruolo è quello di garantire il passaggio del sangue nella direzione normale (agiscono come “valvole”). Le valvole sono quattro: la valvola aortica, la valvola mitrale, la valvola tricuspide e la valvola polmonare. A volte una o più di queste valvole non funziona correttamente.
Ogni valvola è costituita da 2 o 3 cuspidi, lembi flessibili situati attorno a un anello fibroso e sostenuti da corde tendinee.
Le valvole servono a controllare il flusso ematico attraverso le camere cardiache. Tutte le valvole possono essere colpite, ma spesso sono quelle del cuore sinistro: aortica (tra il ventricolo e l’aorta) e mitrale (tra l’atrio e il ventricolo). Può trattarsi di un restringimento dell’orifizio (stenosi) o, al contrario, dell’impossibilità di chiusura completa (insufficienza).
SINTOMI
Talvolta la valvulopatia è asintomatica (priva di sintomi). In questo caso, solo un soffio al cuore, udibile con uno stetoscopio, può identificarla, oppure uno screening effettuato con un’ecografia cardiaca. Quando si manifesta, i principali sintomi che si possono avvertire sono:
- Respiro affannoso durante lo sforzo e a riposo
- Presenza di angina pectoris (dolore al petto)
- Svenimento
- Palpitazioni / disturbi del ritmo cardiaco
- Stanchezza
- Edema degli arti inferiori o dell’addome (ingrossamento dell’addome o degli arti inferiori e delle caviglie).
- Insufficienza cardiaca
CAUSE
Le cause sono diverse a seconda del tipo di valvola interessata:
- Degenerazione legata all’età
- Febbre reumatica
- Deformazioni neonatali (soffio al cuore fin dall’infanzia)
- Infezioni (endocardite)
Malattie cardiache con alterazioni della normale funzione valvolare, come l’insufficienza cardiaca conseguente a un infarto del miocardio.
DIAGNOSI
Per confermare e valutare la malattia, è indispensabile un check-up.
È un esame fondamentale per confermare la diagnosi. Misura il restringimento o la perdita della valvola misurando i parametri essenziali per una decisione terapeutica e specifica l’impatto sulla funzione del muscolo cardiaco.
Si esegue in anestesia generale e fornisce un’accuratezza diagnostica estremamente affidabile.
È un esame ecografico convenzionale in cui le misurazioni cardiache vengono effettuate durante uno sforzo progressivo che consente di smascherare le patologie che si verificano solo durante lo sforzo.
Permette di confermare la diagnosi di valvulopatia e di effettuare un’analisi più dettagliata delle strutture del cuore.
Il cateterismo cardiaco consente di misurare le pressioni all’interno del cuore e la gittata cardiaca.
Durante questo esame, si utilizza l’angiografia coronarica per ricercare eventuali patologie coronariche associate.
TRATTAMENTO
La malattia delle valvole cardiache si può gestire in molti modi. I medici decidono insieme al personale medico-chirurgico quale sia il trattamento migliore per una determinata persona in un determinato momento, a seconda dell’età, dello stato di salute generale e della cardiopatia valvolare in questione. Per alcuni individui, il trattamento consiste in una terapia farmacologica combinata con modifiche dello stile di vita. Alcuni pazienti necessitano di un trattamento più invasivo, come l’intervento chirurgico, volto a riparare o sostituire la valvola per migliorare i disturbi ed evitare le complicanze della valvulopatia.
L’intervento si esegue in circolazione extracorporea, che assume temporaneamente il ruolo del cuore e dei polmoni. In alcuni casi è possibile un trattamento percutaneo non chirurgico.